Cari amici vicini, lontani e immaginari! Spero innanzitutto di ritrovarvi bene all’inizio di questo nuovo e panciuto 2020; che nelle feste abbiate mangiato come facoceri, avvolto d’abbracci gratuiti sconcertati sconosciuti e viaggiato lungo traettorie ariose, non importa se geografiche o della fantasia.
Per quanto mi riguarda, i bordi di questa pagine maculati di ruggine pixelata mi confermano che sì, se non è una vita sono almeno un paio di mesi che latito da questi schermi: il lavoro, sul finire dell’anno, m’ha abbastanza stritolata, sicché nello scarso tempo libero rimasto ho preferito dar spazio ad un po’ di sempre sana manutenzione di vita sociale che a provare a darle voce con la solita prosa torrenziale. V’è andata bene, ‘nsomma;-)
E mentre nei bar virtuali di Twitter la polemica tra l’uso corretto di decade (all’inglese) e decennio (all’italiana) imperversa, secondo solo a quello sul colore politico degli spettatori del nuovo film di Zalone (ti è piaciuto? batti il cinque, cinquestelle! non ti è piaciuto? vade retro, xenofobo!) voglio comunque provare a ricordare, se non in parole almeno in immagini, i fatti salienti di questo ultimo scorcio di 2019.


Halloween 2019. Di questa serata ricorderò l’uscita con l’amica M. Elena, consueti scrosci di risa, brindisi con Cosmo ben dosati ma anche insperati spunti illuminanti in vista dell’iscrizione in prima media della minore.



Novembre 2019, l’amico Sam festeggia i suoi 50 anni in un locale per gggiovani sull’orlo limaccioso del Po. Bollicine e discomusic, e chi siamo noi ex ragazze del Cocoricò per tirarci indietro..?

Dicembre 2019, primo saggio di ginnastica ritmica per Pagnott’. Sarò di parte, ma io un elfo così puccioso non l’ho mai visto.


It’s Xmas time! Tempo di rispolverare il solito alberello animalier – mentre un enigmatico Juan Luis circuisce la nostra Gems su Canale 30 del digitale terrestre, ndr – e tempo anche di rispolverare la tradizionale tavolata del 26, a questo giro a casa koala. Com’è che scrisse David Foster Wallace? Una cosa divertentissima che non farò mai più;-)

Non è Natale se le tre bbbionde non si ritrovano almeno per un brindisi. In questa istantanea in zona S. Salvario, due algide bellezze sorridenti ed una terza presenza evidentemente offuscata da dosi massive di Diclofenac.

E finalmente, happy new year! Qui abbiamo salutato l’agognato 2020 con un Capodanno in quota, carburati da amici festosi, sostenuti da salvifici cerotti Thermocare e rimpinzati come tacchini del Thanksgiving da un catering particolarmente prodigo. Ed ora, let’s get it started, gente!