Endless summer, eternal struggle

(Ho iniziato e abbandonato questo post almeno tre volte: la scuola – superiore – è iniziata, con tutto il suo corredo di nuovi meccanismi da ingranare e nuove ansie da domare. Parlare di vacanze a ormai tre settimane dal rientro mi pare un po’ un obsoleto, ma d’altronde anche un colpo di spugna brutale sul bello che c’è stato mi spiace un po’. E insomma) …visto che non so neanche da dove iniziare, nel dubbio lo faccio dalla fine: le vacanze sono FINITE, PURTROPPO.

Finite da mo’, come detto. Lasciandomi appiccicato addosso uno struggimento che di anno in anno si fa più lacrimoso: sarà anche il festeggiare gli anni a metà agosto, eh: sino a un lustro fa mi trasformavo in Dory, pesce palla pur di soffiare d’un botto su tutte e vent e trent le candeline, mentre ora tutti sanno che di candelina ne va sempre bene una, simbolica. “Quanti anni fai, già…?” “Azz, ma sai che ho perso il conto anche io?”. FINE) nonché un triplo strato di cellule morte resistente persino allo scrub levigante esfoliante massaggiante della linea Kylie; e qui chiunque abbia a che fare con quattordicenni di sesso femminile capirà. Capirà perché Kylie è il secondo nome più evocato in casa dopo “mamma” – seguito da “non trovo…”/item a scelta, dico.

Ma sto divagando.

E ho il tempo distillato col contagocce anche qui, sul sitarello, complice la sempreverde, italica buona abitudine, di tagliar corto, ad agosto: “Ma sì! Ma ci pensiamo a settembreeee”

Settembre: lavoro scuola dirigente scolastico dentista oculista cantiere trasferta abbonamenti treni/bus/vari libri di testo cancelleria medico estetista tapparellista piastrellista…:no, no, ma tutto benissimo eh, non sono stressata manco per niente…ci vorrebbe solo un agosto bis, diciamo.

Agostoamore mio stress mio non ti conosco, diciamo con riserva. Perché a questo giro la collaudata doppietta “stessa spiaggia, stesso mare” & il mio bene rifugio numero uno di sempre – gli amici – non ha silenziato proprio tutte le ansie e le vocine che pure dal gazebo con vista Tirreno dal retrocranio mi rammentavano che da settembre in poi sarebbe stata tosta. Molto tosta. Per tutta una serie di motivi che non si sposano con i toni volutamente (talora, forzatamente) leggeri di queste pagine.

Me la sono comunque goduta? Ma certo. Spassata? A seconda di cosa si tende, sì: per me è spassoso anche un pomeriggio in solitaria in agriturismo in compagnia di un libro a caso del buon Sedaris, per dire. Mentre è appagante assistere alla prima lezione di windsurf della minore, ecco. Abbiamo cianciato, iniziato e non terminato dialoghi erratici senza fine con la chiunque? Ma certo. I toscani, poi, sono i conversatori più instancabili che io conosca! Abbiamo sgualcito le carte di Hulo – versione maremmana del più celebre UNO – a forza di buttar giù triplette fortunate? E come no, le carte sono state uno dei must dell’estate 2023, ad interrompere pomeriggi assolati ed oziosi; bastava uno sguardo d’intesa tra i gazebo e Clara ed io, la progenie e un numero imprecisato di under 14 prendeva d’assalto il lungo tavolo di legno del KiteBeach, riscoprendo piaceri semplici che, lasciatemi dire in quanto BOOMER, nessun binge watching di TikTok potrà mai eguagliare. E ancora abbiamo mangiato ma soprattutto bevuto come se rischiassimo l’estinzione? E che ve lo dico a fare, ma certo: vi erano giorni in cui si partiva con il gin lemon a pranzo, all’ombra delle palme che ombreggiano il bel locale sulla spiaggia di Alessandro, si proseguiva con la birretta al tramonto, il sole che s’inabissa nel mare a mo’ di uovo alla coque e il languorino che sale, per terminare la sera, sempre più tardi giorno dopo giorno, quasi a non volersi arrendere alla triste realtà di giornate sempre più corte da metà mese in poi.

E’ stata una bella vacanza, insomma. Molto placida, molto stanziale, molto fotocopia-con-variazione di tante altre vacanze agostane in Maremma – Maremma che per carità, per me rimane sempre “casa” e dunque rassicurante, molto “a prova di”, ma che al prossimo giro affiancherei volentieri, almeno per un pezzettino, con una location nuova e inesplorata. Ma ne riparleremo, ahimé e FORSE, tra un bel po’.

Nel mentre la minore ha compiuto quattordici anni, le rotondità dell’infanzia del viso divenute promontori netti e ben definiti, con solo le labbra che non perdono la loro curvatura morbida (“E vorrei vedere: con tutto il Kylie Everlasting Shiny Gloss Miracle!” ); ha anche iniziato il liceo, spavalda il primo giorno e spaventata il secondo, come era matematico aspettarsi da lei ma anche un po’ tutti ai tempi…e che TEMPI!

Aiutando l’infaticabile mater familias a sgombrare la cantina, in questi giorni, ho recuperato decine di Smemorande targate 1992 e giù di lì: compiti a casa tracciati zero – e a questo punto immagino li scrivessi su post-it volanti per non intaccare l’estetica…POP di ‘ste agende più straripanti e ripiene di una puccia friarielli tonno & provola – ma quante dediche grondanti d’ammòre! Quasi esclusamente femminili, eh, all’epoca. Pagine e pagine di pensieri e parole dedicate a- o vergate da quelle compagne che sarebbero diventate, in alcuni fortunati casi, amiche di e per la vita. E ancora, stampe sbiadite di fotografie a ricordare le estati più magiche di sempre, gettoni telefonici e carte di caramelle appiccicati con lo scotch in composizioni di dubbio gusto, buste rigonfie di ritagli e bigliettini ed ancora, testi di canzoni che non credevo di ricordare contornati da dosi generose di Uniposca glitterato e non…

Un paio le ho mostrate a Cami, nell’intento di dimostrarle come quegli sconosciuti che siedono in seconda fila si trasformeranno presto in qualcosa di molto, molto diverso, molto rincuorante & molto appagante. (Poi vabbeh, l’occhio è caduto su certi scritti un po’ sopra le righe ed è scattata la censura delle vecchie Smemo.)

Ma insomma buon settembre a tutti, studenti soprattutto.

Ho già all’attivo tanto altro da raccontare, e quindi verso dicembre ce la potrei fare 😉

5 pensieri riguardo “Endless summer, eternal struggle

Lascia un commento